Impianto Soil Washing

Il futuro delle costruzioni passa per l’innovazione ambientale. Attraverso la chiave dell’economia circolare  diventa infatti oggi possibile guardare in modo nuovo al rilancio del settore riducendo l’impatto degli interventi e spingendo il riciclo di materiali.

S.E.M.P. con questo impianto attivo dal 2010 è in grado di trattare e lavare rifiuti solidi come terreni provenienti da bonifica e macerie da demolizione recuperandoli facendoli diventare delle materie prime secondarie, un’opportunità con grandi vantaggi per l’ambiente.

La tecnica di soil washing permette di ottenere la separazione del contaminante dalla matrice attraverso un processo che prevede come unico fluido di lavaggio l’acqua.

Gli inquinanti verranno eliminati durante il processo grazie a tecniche di trattamento inserite nell’impianto.


LAVORAZIONE
Dal frantoio a mascelle il materiale, dopo avere subito una frantumazione primaria, viene trasportato tramite un nastro verso un vaglio stellare; tale nastro è dotato di deferrizzatore per l’eliminazione delle parti metalliche presenti.

Il sottovaglio viene trasportato a una sfangatrice a palette che consente la dispersione delle zolle di terreno in ghiaie, sabbie, limi e argille e l’eliminazione della frazione organica galleggiante grazie ad un vaglio asciugatore. Il materiale in uscita dalla sfangatrice viene inviato ad un vibrovaglio orizzontale ad umido costituito da 3 piani di vagliatura per la classificazione in base alle esigenze di riutilizzo.

Il vibrovaglio, utilizza come unico fluido di lavaggio l’acqua.

Il sopravaglio prodotto dal vibrovaglio, viene inviato al box di stoccaggio delle MPS (Materie prime secondarie) tramite nastro trasportatore.

Il sottovaglio viene inviato a un gruppo costituito da cicloni, celle di attrizione e da vibroasciugatori. L’acqua derivante dal lavaggio viene inviata alla linea di trattamento, mentre la sabbia pulita è inviata al vibroasciugatore e quindi ai box di stoccaggio delle MPS  (Materie prime secondarie) tramite nastro trasportatore.

La frazione fangosa in uscita dai sedimentatori viene raccolta in due vasche, posizionate sotto i sedimentatori stessi, per essere inviata alla disidratazione mediante filtropressa.

Le nostre Materie Prime Secondarie ottengono la Certificazione CE e DOP 2+ per impiego delle stesse come aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l’impiego in opere di ingegneria civile e costruzione di strade, aggregati per calcestruzzo, aggregati per malta e aggregati per miscele bituminose.
S.E.M.P. ha investito ed attrezzato direttamente anche il proprio laboratorio per una verifica prestazionale delle proprie materie prime secondarie in corso d’opera con prova dell’equivalente in sabbia, prove di Los Angeles e setacci per la verifica delle curve granulometriche.

     

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